Memorie di Todd Hoover – 23 Ottobre

Diario di Todd Hoover, 23 Ottobre, 22:41.

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Sono qui con John a guardare qualcosa in tivù, eh John?
Eh?

Eh?
John?!
«Cosa? Cosa c’è?»
Guarda la videocamera quando parli, cristo.
«Sì, va bene. Todd, ti stai perdendo tutto lo scontro. Dai, cazzo, non distrarti.»
Vuoi dirci cosa stiamo guardando?
«Il torneo di S.H.C.»
Il mondo è già abbastanza pieno di acronimi, non fare lo stronzo, dicci cos’è.
«Te lo dico, Hoover: mai più. Mai più.»
Ho detto che devi guardare la videocamera! Cosa c’è sul soffitto di tanto interessante?
«Ci sono… varchi.»
Ma… dio mio, se sei stupido.
«Macché stupido, sono attento. Attento!»
Occhei, allora lo dico io: l’S.H.C è il Survivor Horror C… Conr… Per cosa sta la cì?
«La cì sta per cistifellea.»
Mh…

Bhé si tratta di un torneo in cui della gente si trova in una simulazione di un bosco circondata da zombi, virus contagiosi, eremiti, squilibrati assassini e spiriti sanguinolenti. Il primo che… Il primo che arriva… arriva alla casa perduta può aggiudicarsi uno scontro con la dominatrice. Una donna porca che bisogna sottomettere per avere salva la vita. Dicono che i partecipanti vengono davvero uccisi durante il programma, ma, fanculo, ho fatto di meglio coi miei lavori, si vede che seguono tutti un copione. Forse non sono nemmeno reali. Ti sembrano reali, John?
«Non riesco a sentire quello che dicono.»
Stanno urlando, stanno urlando e basta.
«Non sto parlando della televisione! Fa silenzio!»
Questa è l’ultima volta che ti invito in casa a bere. L’ultima.
«È un’unica pulsazione. Un’infinita pulsazione interna al muro, il mio pensiero cerca di prevedere sé stesso catapultandosi in avanti nel tempo, ma è una cosa impossibile. Io sto pensando a ciò che penserò. Un vortice di pensieri. Le mie parole hanno un significato solo se dette, se ascoltate, altrimenti si perdono nella mia memoria. Ho sempre desiderato avere un palmare dove prendere gli appunti, di quelli olografici a comando vocale, sai?»
Sì, non costano nemmeno tanto.
«Prendere appunti…» Summer respirò profondamente, chiudendosi gli occhi con un gesto della mano. «Scrivere ciò che produce la mia mente, marchiare le parole nella storia: indelebili, rivivibili, darle un’identità completa.»
Sai, a volte è tutto così lineare… deciso. Deciso.
«Si comprendono molte cose. Le contorsioni mentali saltano facilmente agli occhi.»
Sì.
Calò il silenzio.
John, cosa ne pensi dell’M-1808?
«Che possiamo aver fatto un’enorme cazzata.»
Già.
Fine registrazione.

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10 risposte a Memorie di Todd Hoover – 23 Ottobre

  1. Rocco R. ha detto:

    L’s.h.c. ricorda la vita di comunità. Solitamente ne esce bene solo uno, facendo lo stronzo, e si becca pure la femmina più succulenta.

  2. arielisolabella ha detto:

    mi piacerebbe capire la definizione di femmina succulenta ma ho deciso di tenere la curiosita’ per me uhm…a me sembra una riunione aziendale dove il capo e’ una donna …solo che e’..il capo!!! 😀

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