Ho gli occhi pesti, il cervello rintronato e una voglia matta di andare a letto; mi sembra il momento migliore per scrivere il primo resoconto[1] di viaggio a Stoccolma, no?
Quindi animo e via andare col titolone scelto questa volta:
“…E PER FORTUNA CHE FACEVA FREDDO”
A Giugno il Fotografo, in compagnia del prode Donati, decise di organizzare una vacanza di quattro giorni a Stoccolma, patria degli uomini bassi e scuri e del calore spossante. Il periodo, scelto dopo fini studi astronomici, fu quello di capodanno 2012, dal 30 al 2 per essere precisi.
Quando i due ragazzotti introdussero le loro ambizioni al gruppo del sabato sera[2] furono (mal)trattati come solitamente vengono (mal)trattati i pirati scemi che insistono sulla presenza di un intruso a bordo: denigrati e presi a sberleffi.
Io, soprattutto, ridevo sotto i baffi dei loro ideali.
“Andate a passare il capodanno al freddo? Bravi curvi.
Andate a passare il capodanno dove l’alcol costa più di un trapianto d’organi? Bravi curvi.
Andate a passare il capodanno sperando in un filo di figa?[3] Bravi, i miei curvi sognatori.
Andate a…”
E niente, alla fine comprai pure io i biglietti aerei, pagando pure 40€ più degli altri, perché continuavo a rimandare.
Capito chi è il curvo, qui?
Dopo Giungo venne Agosto, quindi Settembre, i mesi passarono leggiadri, l’estate fu autunno e l’autunno fu inverno; in men che non si dica venne Dicembre e la compagnia dell’anello (vaginale, sentendo parlare un membro in particolare) era pronta a delirare sulle infinite bellezze di Stoccolma.
C’era chi parlava di ragazze tanto graziose da far scoppiare i bulbi oculari, c’era chi parlava di carne di renna tanto buona da far impazzire le papille gustative, c’era chi parlava di donne con i baffi e i peli sotto le ascelle, c’era chi parlava di aerei così piccoli da sembrare il gonnellino di eta beta, c’era chi parlava di un ostello senza bagni e c’era chi non parlava, perché timoroso.
La fantasia correva scatenata e l’entusiasmo si sprecava a manciate.
Dall’archivio fotografico: i due eroi mentre scelgono i giorni astrologicamente migliori. Grande indecisione, scolpita nei loro visi.
Oggi mi fermo qui con la narrazione, perché vorrei prima caratterizzare il gruppo: dargli volti e nomi. Per fare ciò non ho trovato nulla di meglio che un questionario. Tre domande che ho fatto a ciascun membro della compagnia, tutte motivate con una cretinata diversa.[4]
Ecco a voi i magnifici 10:
Il Fotografo:
Domanda: Stoccolma ha soddisfatto il tuo spirito fotografico?
Risposta: Al 60%, speravo in un meteo diverso per foto grandiose! Orsi e foche hanno contribuito poco… lode invece ai Gulo Gulo!
D: Il percorso universitario che stai intraprendendo ne è uscito valorizzato?
R: Assolutamente sì, la massima nuova che ho appreso è: posto che vai, ciucca che trovi.
D: Qual è il tuo vero nome?
R: Jack Combo.
Donati, detto Dona:
D: Perché proprio Stoccolma?
R: Per la famosa figa di Stoccolma!
D: Le tue speranze si sono avverate?
R: Sì, perché in 3 giorni ho visto le prime, e per il momento uniche, 10+ della mia vita!
D: Quanti panini alla renna hai mangiato in questa vacanza?
R: Zero.
Due splendide ragazze del posto. Dietro potete vedere loro zio.
Paolo, detto Taddeo (solo da pochi intimi):
D: Cosa ti aspettavi da Stoccolma?
R: Un freddo cane, ghiaccio ovunque, panini alla renna, docce aperte e noia in aeroporto a Bruxelles… Fortuna che non ho scommesso…
D: Quante docce ti sei fatto in vacanza?
R: Se non mi sbaglio: una il 30, tre il 31, due l’1 e una il 2, che in tutto fanno sette…e vorrei ringraziare anche il Best Hostel di Stoccolma e la Bruxel Airlines: senza di loro non sarebbe stato lo stesso, grazie ragazzi!!! E pure i Cranberries per la colonna sonora!!
D: Cosa ne pensi dei grigi? E dei fenomeni paranormali?
R: C’è tanta roba da dire su questi nostri cari “amichetti” viscidi, merdosi e dagli occhioni grandi quanto bottiglie di birra e sui loro amici che ci sono e si sentono ma non si vedono, che si magnetizzano e si smagnetizzano, che compaiono e scompaiono, che poi l’ha visto solo lui e che c’aveva la catena e c’aveva la palla e c’aveva il mantello e che faceva freddo e che lanciava le cose… Ditemi voi perché io alla maturità ho fatto un tema sugli ufo, chissà chi ha scritto le tracce, bah! Ma va beh!… I grigi, simpatici esserini, sono delle bestie strane, alcuni allucinati li dicono alti 10 cm e altri 10 metri (Voyager e Mistero potrebbero mettersi d’accordo e decidere un’altezza, così almeno poi sembra tutto un po’ più reale) e sembrano essere… [CONTINUA NELL’APPOSITA RUBRICA FINALE!]
Irene!
D: Ti sono piaciuti i fuochi d’artificio svedesi?
R: Belli i fuochi d’artificio, per quello che mi ricordo erano più di quantità che di qualità, ma belli comunque.
D: Mi dai tre aggettivi per descrivere un gabbiano svedese?
R: Qua mi cogli alla sprovvista, come quando dovevo rispondere alle domande dopo un listening della Benni, ma ti dico: volatile, piumato e nordico.
D: Mi racconti la cosa più avventurosa che è accaduta solo a te in vacanza?
R: Avventura pura: fare la doccia lavandosi i capelli con una sola mano perché con l’altra tenevo su lo spruzzatore; oppure un’altra cosa avventurosissima che è capitata solo a me: non riuscire ad aprire la porta (quella con il codice per passare da un piano all’altro) da dentro e dover aspettare quindi a portare giù (in cucina n.d.r.) una tazza che furbescamente avevo lavato nel lavello al piano sopra (il piano della nostra camera per intenderci). Ti ho dato la doppia scelta, vedi te!
D: Ho scelto entrambe!
Giuly, detta Giulia:
D: È vero che Forlì possiede una poesia inesistente a Stoccolma?
R: In quanto a poesie Stoccolma è paragonabile ai “Sepolcri” confrontato al “M’illumino d’immenso” di Forlì.
D: Come ti sei trovata all’aeroporto di Bruxelles?
R: All’aeroporto di Bruxelles mi sono sentita gloriosa vincitrice di calcio balilla.
D: Che faccia ha una foca svedese?
R: La foca svedese è caratterizzata da graaandi occhioni neri ed umidi… Attenzione, però, perché captano i flash! Non riuscirete mai a fotografare i loro immensi occhi.
Solo una delle due è svedese. L’altra è una mera imitazione.
Silvia, detta mia cugina:
D: Gli svedesi sono più belli dei norvegesi?
R: Non avendo visto molti svedesi e per i pochi che abbiamo visto, sono più belli i norvegesi!
D: Ti hanno soddisfatta le colazioni dell’ostello?
R: Diciamo che mi aspettavo una colazione più abbondante, pero’ non mi lamento.
D: È vero che vedere il cambio della guardia svedese è stata la cosa migliore della tua vita?
R: La cosa migliore della mia vita no. E’ stata comunque molto bella, anche se a stare fermi a guardarla mi sono congelata!!
Nora-Elly Fairfax:
D: C’è una parte di te che hai lasciato a Stoccolma?
R: Non ho lasciato niente a Stoccolma, tornerei nel pub dell’ultima sera però, è stato molto bello.
D: Come mai non ti sei mai lamentata del freddo?
R: Non avevo freddo perché avevo il giubbotto più lungo di tutti e gli stivali più alti!
D: Fatti una domanda (scomoda) e datti una risposta.
R: Questa è difficile… Agli altri cos’hai chiesto?? E cosa ti hanno risposto? Per trarne ispirazione.
D: Ti dico solo che la terza domanda di una persona è “Ti piace Justin Bieber?”. Però non puoi copiarla, devono essere tutte diverse.
R: Allora scrivi questa: i ragazzi svedesi sono più fighi degli italiani? Da quei pochi che abbiamo incrociato direi di no, ci sono i belli ma anche i brutti!
Ianno, detto Tin Tin:
D: Che esperienza hai portato a casa da Stoccolma?
R: La calzamaglia sotto i jeans è terribile e ti fa venire un prurito che manco esserti rotolato nelle ortiche!!
D: Hai sofferto molto a causa nostra, durante questo capodanno?
R: Per nulla è stato un piacere vedere Dona(ti) che impezzava anche i lampioni e il Fotografo brillo che voleva pisciare al ristorante fingendo che fossimo dentro.
D: Conoscevi Tin Tin prima di questa vacanza?
R: Sì, ma non ho mai visto il cartone per intero, adesso mi chiamo così, però!!
D: L’hai detto (aggiunta mia sul momento n.d.r.).
Ianno mentre si veste prima d’uscire.
Paccoia, detto l’Ingegnere:
D: Com’è stato essere un faro guida della vacanza?
R: Non me ne sono neanche accorto, mi programmano così.
D: Hai rischiato di assimilare la nostra deficienza, a Stoccolma?
R: Secondo le ultime e più illustri teorie sono un cyborg che lavora per la CIA, il contagio con qualcosa di umano risulta quindi impossibile… Ops… Ora dovrò ucciderti. (MATHONNA! n.d.r.)
D: Quando facciamo un videogioco insieme?
R: Io sono pronto, spara un’idea e ci si lavora.
Io:
D: Bevi molta acqua durante i pasti?
R: Sì, molta. Mi piace bere acqua, soprattutto durante la cena: mi disseta. Bella domanda, comunque.
D: Grazie! Se dovessi scegliere una donna con cui andare a letto prima di morire, chi sceglieresti?
R: Christina Aguilera, ora che è tonda. Non c’è dubbio. Anche Mary Elizabeth Winstead in Scott Pilgrim è una discreta bellezza. Sì. Loro due.
D: Sei uno spasso. Qual è l’ultimo film che hai visto al cinema?
R: Moonrise Kingdom, m’ha fatto cagare.
Ecco la combriccola nel suo splendore umano e sociale. Con queste risposte avete avuto anche delle gustose anticipazioni su quel che vi aspetta; preparatevi a mille avventure, a mille risate, a mille lacrime, a mille frecciatine e a mille battute politicamente apocalitiche, con:
…E PER FORTUNA CHE FACEVA FREDDO – PARTE 1!
Ora sono troppo stanco anche solo per accennare i primi momenti della partenza.
Arrivedorci!
PS: prometto più immagini al prossimo appuntamento.
L’angolo del Paranormale.
Con Paolo, detto Taddeo
…dei fenomenali chirurghi, architetti e pure amanti… pure amanti, sì! Una volta in tv hanno fatto vedere un coniglio spellato e dicevano “Ecco guardate, un feto alieno, impressionante, spaventoso, iddio!!” e dicevano che era stato partorito da una donna… Personalmente tra dire che siamo soli nell’universo e dire che ci sono pure gli alieni, io dico la seconda. Volendo posso anche capire che girino in astronave più veloci della luce e che son più avanti di noi, ma che vengano a far figli con gli umani mi pare proprio una cazzata… Su internet, poi, ci son dei video assurdi: tipo cinni (“bambini” in dialetto bolognese n.d.r.) messicani che giocano a pallone in mezzo alla strada e improvvisamente gli spunta un grigio da dietro un palo, e già solo la mano del grigio è più larga del palo stesso, però lui riesce comunque a nascondercisi dietro, come fosse un muro. Veramente credibile. Per non parlare di quelle volte in cui il mitico Magalli invita dei rapiti dagli alieni, veramente veramente credibili: storie tipo “Ero al bar da Pino, eran le 5 del pomeriggio e c’ero solo io, ma proprio solo io. Ordino e mi giro a veder la tv, poi mi rigiro e Pino era diventato un grigio e mi faceva uno spritz e non riuscivo a non fissarlo. A me sembravano passati 5 secondi, poi ho guardato l’orologio ed erano passate 4 ore.. Ma al bar non è mai entrato nessuno.” Veramente veramente credibile. Poi ci sono i soliti luoghi comuni che solo Giacobbo a Voyager continua a raccontare.
Parlando dei fantasmi: non fate la cazzata come me di guardarsi Paranormal Activity proprio quando si è a casa da soli, specialmente con due pappagalli che saltellano allegramente a qualunque ora della notte nella stanza accanto… Dopo diventa Paranoial Activity!!
Paolo mentre cerca il bagno di casa.
Contenuti speciali:
Anonimo:
D: Cosa ne pensi dello scontro israeliano-palestinese?
R: “Stay jewish… Stay curvish”, si può scrivere?
D: Si può scrivere tutto, in questo blog. Tutto.
Note di fine pagina:
[1]: di quattro.
[2]: quello della birretta, ‘nsomma.
[3]: non fate quelle facce, questo fu uno dei principali motivi per la scelta della Svezia.
[4]: cosa che pure loro scoprono adesso. Ahahahahahh!
Dannazione.
eterna!